TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE.
- Discorso indiretto libero
“Sono asini vecchi, è vero, comprati dodici o tredici lire, quando stanno per portarli alla Plaja, a strangolarli; ma pel lavoro che hanno da fare laggiù sono ancora buoni; e Malpelo, certo, non valeva di più; se veniva fuori dalla cava il sabato sera, era perché aveva anche le mani per aiutarsi colla fune, e doveva andare a portare a sua madre la paga della settimana.”
“D'ora in poi, se lo battevano, a loro non importava più nulla, e a lui nemmeno, ché quando sarebbe divenuto come il grigio o come Ranocchio, non avrebbe sentito più nulla.”
Verga utilizza a più riprese il discorso indiretto libero all’interno della novella e questa tecnica, tipica del romanzo otto-novecentesco, è stata interpretata come un meccanismo volto a presentare la psicologia dei personaggi in maniera esplicita e allo stesso tempo sottile. Attraverso tale procedimento il punto di vista assunto è quello del personaggio, mentre la voce è quella del narratore, che ne riproduce il modo di parlare e di conseguenza la visione del mondo.
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2) Stile denotativo, che riporta fatti e situazioni in modo oggettivo
“ Fuori della cava il cielo formicolava di stelle, e laggiù la lanterna fumava e girava al pari di un arcolaio. Il grosso pilastro rosso, sventrato a colpi di zappa, contorcevasi e si piegava in arco, come se avesse il mal di pancia, e dicesse ohi! anch'esso. Malpelo andava sgomberando il terreno, e metteva al sicuro il piccone, il sacco vuoto ed il fiasco del vino.”
“O se Ranocchio si asciugava il sangue che gli usciva dalla bocca e dalle narici: - Così, come ti cuocerà il dolore delle busse, imparerai a darne anche tu! - Quando cacciava un asino carico per la ripida salita del sotterraneo, e lo vedeva puntare gli zoccoli, rifinito, curvo sotto il peso, ansante e coll'occhio spento, ei lo batteva senza misericordia, col manico della zappa, e i colpi suonavano secchi sugli stinchi e sulle costole scoperte. Alle volte la bestia si piegava in due per le battiture, ma stremo di forze, non poteva fare un passo, e cadeva sui ginocchi, e ce n'era uno il quale era caduto tante volte, che ci aveva due piaghe alle gambe.”
Lo stile del testo in esame è denotativo poiché Verga si limita a” registrare” i fatti, in pieno spirito verista e positivista, presentando al lettore la dura e crudele realtà delle cave siciliane. All’ interno della novella questo tipo di stile emerge soprattutto nei passi più crudi, come la descrizione della morte di Mastro Misciu e della malattia di Ranocchio.
……………………………………………………………………………………………………………………….3) Similitudini, volte ad assimilare il personaggio di Rosso Malpelo ad un animale o a una delle bestie da soma della cava
Le similitudini volte ad assimilare Rosso Malpelo ad un animale sono diverse:
“ come un cane rognoso ” (riga 11), “ bestie sue pari ”(riga 16),…
Il personaggio in questione ormai non si vede più come un essere umano, in quanto nessuno lo ha mai trattato come tale, eccezion fatta per il padre, anch’egli chiamato “bestia”. Come un animale lavora e vive : infatti dorme su un sacco e, come un cane randagio e affamato, viene scacciato da tutti.
La presenza di questo tipo di similitudini è coerente con la visione materialistica di Verga( influenzata, tra l’altro, da Darwin) secondo cui l’uomo non è nient’altro che un animale.
……………………………………………………………………………………………………………………….4) Linguaggio risultato dalla fusione di lingua italiana ed espressioni, elementi sintattici, locuzioni, immagini e similitudini mutuati dalla parlata regionale siciliana.
Il linguaggio utilizzato all’interno di questa novella è dato dalla fusione di lingua italiana ed elementi della parlata regionale siciliana, basti pensare alle espressioni
“ è meglio andare a fare l’avvocato” (riga 39), oppure “s’era fatta sposa” (riga 20) , entrambe di origine dialettale. L’utilizzo di queste immagini tratte dal mondo popolare contribuisce a calare il lettore all’interno della realtà del tempo.
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….5) Lessico costituito da vocaboli italiani o derivati dal dialetto
Il lessico utilizzato da Verga all’interno della novella presenta sia, chiaramente, termini italiani, sia altri derivati dal dialetto, come “tarì” (riga 103) . Questa commistione di lingue diverse è giustificata dal fatto che l’autore voleva sì che la novella fosse realistica, ma anche comprensibile a tutti gli italiani.
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….6) Termini veramente dialettali, in particolare appellativi e soprannomi per es. Zio Mommu, Mastro Misciu
All’interno della novella si possono trovare termini veramente dialettali, oltre agli appellativi e ai soprannomi. Infatti, parole come ”minchione” (riga 29) e “sciara” (riga 191) sono tipicamente siciliani e spesso difficilmente traducibili. L’uso di questi vocaboli contribuisce ulteriormente a rendere la novella realistica.
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7) Lessico della miniera
Molti termini fanno parte del lessico della miniera. Parole come “ingrottato” (riga 26), “carra” (riga 27) o “appalto” (riga 46) sono tra le tante legate al mondo delle cave di sabbia siciliane in cui l’autore vuole far calare il lettore. La presenza di questi vocaboli denota anche gli studi che Verga ha fatto intorno a questo mondo per poterlo descrivere più chiaramente: infatti le cifre riportate dall’autore sulle ricompense dei minatori sono fedeli al vero e si rifanno ai dati raccolti da Franchetti e Sonnino nell’Inchiesta in Sicilia. Lo scrittore inoltre riprende da questi testi e attraverso le parole di Malpelo la polemica contro gli scarsi salari e l’eccessivo sfruttamento dei lavoratori nelle zolfatare.
………………………………………………………………………………………………………………………………8) Termini riferibili all’area semantica delle sensazioni di dolore e di disagio
Sono presenti numerosi termini riferiti all’area semantica delle sensazioni di dolore e di disagio, come si può notare anche dall’uso assai frequente del termine ”bestia”.
La scelta dell’autore di utilizzare queste parole è legata soprattutto al fatto che il tema della novella è legato alla morte e ad una visione atea e materialistica della vita, tant’è che Malpelo arriva ad affermare che sarebbe meglio non essere mai nati.
………………………………………………………………………………………………………………………………..9) Periodi piuttosto lunghi, composti da proposizioni collegate per coordinazione
“Però il padrone della cava aveva confermato che i soldi erano tanti e non più, e in coscienza erano anche troppi per Malpelo, un monellaccio che nessuno avrebbe voluto vederselo davanti, e che tutti schivavano come un can rognoso, e lo accarezzavano coi piedi, allorché se lo trovavano a tiro.”
“Allora stendeva le braccia a destra e a sinistra, e descriveva come l'intricato laberinto delle gallerie si stendesse sotto i loro piedi all'infinito, di qua e di là, sin dove potevano vedere la sciara nera e desolata, sporca di ginestre riarse, e come degli uomini ce n'erano rimasti tanti, o schiacciati, o smarriti nel buio, e che camminano da anni e camminano ancora, senza poter scorgere lo spiraglio del pozzo pel quale sono entrati, e senza poter udire le strida disperate dei figli, i quali li cercano inutilmente.”
All’interno della novella vengono utilizzati periodi piuttosto lunghi e con prevalenza di paratassi; di conseguenza il ritmo della vicenda è in alcuni punti molto concitato, specialmente nei momenti drammatici e dolorosi e quando l’autore mima la parlata dei vari personaggi (discorso indiretto libero).
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..- Rossella Rosa Martinelli, VCg
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